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Sarment, Jean.

Pseudonimo di Jean Bellemère. Attore e autore drammatico francese. Dopo aver recitato con le compagnie di Vieux-Colombier e di Lugné-Poe, nel 1920 debuttò come commediografo con La couronne de carton, cui seguì Le pêcheur d'ombres (1921); i testi ottennero un immediato successo grazie a un linguaggio misurato, garbato, intimista, ma contemporaneamente lontano dalla retorica declamatoria cui avrebbe potuto indurre l'argomento trattato. Le creazioni successive proseguirono la linea tracciata dalle prime commedie di S.; si ricordano quindi: Le mariage d'Hamlet (1922), Je suis trop grand pour moi (1924), Les plus beaux yeux du monde (1925), Léopold le Bien-Aimé (1927). Dopo queste opere, oscillanti tra sogno e realtà, S. si orientò verso il teatro leggero, per cui scrisse: Le plancher des vaches (1931), Peau d'Espagne (1933), Sur les marches du palais (1939), Mamouret (1941), Le pavillon des enfants (1955). L'autore si dedicò inoltre alla narrativa, componendo alcuni romanzi, fra i quali Jean-Jacques de Nantes (1922), due raccolte poetiche, pubblicate in Poèmes (1964), e un romanzo autobiografico, Cavalcadour (postumo, 1977) (Nantes 1897 - Boulogne-Billancourt 1976).